Esami laboratorio: Dosaggio del fattore
di von Willebrand

Qualsiasi cane, specialmente le razze predisposte alla malattia di von Willebrand (vWD), quali: Dobermann, Pembroke Welsh Corgie, Scottish Terrier e Pastore dello Shetland, con un’anamnesi di emorragia, un profilo coagulativo e una conta piastrinica normali dovrebbero essere sottoposti al dosaggio dell’ antigene di vWF (vWF:Ag). Il vWF è essenziale  nell’emostasi primaria, nella quale agisce principalmente come molecola d’adesione tra le piastrine e la matrice subendoteliale, tra le piastrine e la fibrina e tra le singole piastrine. Inoltre interviene nella coagulazione come proteina portatrice del fattore VIII (fattore antiemofilico A) che protegge contro la degradazione. Qualsiasi alterazione qualitativa o quantitativa del vWF porta quindi a un tappo piastrinico inadeguato e conseguente mancato arresto dell’emorragia.

Il dosaggio antigenico quantitativo del vWF si esegue mediante metodo ELISA. Il campione deve essere allestito secondo le raccomandazioni riportate precedentemente per gli esami dell’emostasi. E’ stato accertato un incremento del vWF 48 ore dopo il campionamento, quando il plasma è conservato a temperatura ambiente mentre rimane stabile se refrigerato. La concentrazione di vWF nel cane può aumentare inoltre per l’età, l’azotemia, esercizio fisico intenso, patologie epatiche, gravidanza e parto. Il sangue per tale esame non dovrebbe quindi essere prelevato da animali non a riposo, nelle femmine durante il calore o gravidanza ed in generale non prima di due settimane da un qualsiasi stress sistemico o da una malattia.

Sono anche disponibili dei test genetici per la diagnosi delle differenti forme della malattia (I, II e III).