Esami laboratorio: Immunoistochimica

L’esame immunoistochimico viene effettuato per evidenziare la presenza di una determinata molecola (antigene)  nel tessuto in esame, sfruttando un legame con un anticorpo specifico (da qui il prefisso immuno).

L’esame viene eseguito su sezioni istologiche successive e seriate ottenute dallo stesso blocchetto già utilizzato per l’esame istologico.

Viene selezionato un anticorpo (o più frequentemente un pannello di anticorpi ), detto anticorpo primario che, posto sulla sezione istologica ad un’opportuna diluizione, si lega agli antigeni tissutali da visualizzare. Tale legame, viene poi visualizzato mediante successive reazioni enzimatiche, normalmente di perossidasi particolari o di fosfatasi alcalina, che permettono di fare precipitare un colorante, detto cromogeno, sul sito di legame tra l’anticorpo primario ed l’antigene tissutale, rendendolo visibile.

Questa tecnica, nel flusso diagnostico, risulta spesso essenziale perché le caratteristiche fenotipiche di un tessuto permettono di riconoscere, in modo più o meno preciso, le linee cellulari coinvolte, permettendo una più precisa classificazione della neoplasia oggetto dell’esame.

La colorazione immunoistochimica nel nostro laboratorio è ad oggi effettuata mediante l’utilizzo del coloratore automatico Leica Bond, al fine di ottenere la maggiore standardizzazione e ripetibilità dei risultati.

L’utilizzo del coloratore automatico riduce inoltre notevolmente i tempi di esecuzione e quindi di refertazione dell’esame che risultano di 3-4 giorni lavorativi.

Il nostro laboratorio dispone di un vasto parco anticorpi, in continua evoluzione ed integrazione, in questa pagina sono riportati i pannelli maggiormente utilizzati, sarà quindi nostra cura provvedere ad aggiornare la pagina con le novità più recenti. La colorazione immunoistochimica è comunque una tecnica dinamica e pertanto può essere considerata su misura per il campione. In questo senso ci possono essere delle piccole differenze, caso per caso, segnalate e suggerite in sede di commento al referto istologico di pertinenza. Un’ultima considerazione riguarda il fatto che il dinamismo citato dipende altresì dalla letteratura, in pratica in seguito a studi pubblicati che prevedano l’utilizzo di sieri nuovi per la diagnosi di una data malattia, questi verranno applicati da parte del laboratorio nel più breve tempo possibile.

Malattie infettive: Leishmaniosi

Solitamente l’indagine viene proposta in presenza di lesioni dermatologiche che possono essere compatibili con leishmaniosi, ma nelle quali non e’ stato individuato al microscopio ottico l’agente infettivo.

Malattie infettive: Coronavirus Felini

Un esame IHC positivo eseguito in una lesione che si presenta suggestiva di FIP rappresenta il gold standard. Può essere richiesta nei casi dubbi o qualora si renda necessaria una diagnosi certa.

Immunoistochimica: Neoplasia indifferenziata maligna

In questo caso, il quadro istologico è tale per cui non è possibile definire con certezza la cellula (epiteliale vs mesenchimale o rotondocellare) di origine della neoplasia.

Il pannello anticorpale potrà variare in base alle diagnosi differenziali poste in sede di diagnosi morfologica, ma è generalmente costituito da Citocheratina AE1/AE3  e Vimentina a cui potranno eventualmente aggiungersi Melan A/PNL2– Iba1-s100

Immunoistochimica: Neoplasia epiteliale / epiteliale ghiandolare

Nel caso del carcinoma, dove l’origine epiteliale della neoplasia è evidente già su base morfologica, può essere importante, soprattutto a fini stadiativi, caratterizzare ulteriormente l’epitelio di origine della linea cellulare coinvolta (es. epitelio ghiandolare vs epitelio follicolare o carcinoma epatocellulare vs colangiocarcinoma ).

Il pannello anticorpale proposto è generalmente costituito da: Citocheratina AE1/AE3 – Citocheratina 7– citocheratina 8/18.

Immunoistochimica: Neoplasia neuroendocrina – neuroepiteliale

Le neoplasie di origine neuroendocrina o endocrina, presentano talora, soprattutto quando sono comprese in organi interni, difficoltà diagnostiche nei riguardi dei carcinomi a piccole cellule.

In questo caso il pannello immunoistochimico proposto è: citocheratina AE1/AE3, cromogranina A, NSE, sinaptofisina, calcitonina e tireoglobulina (nel caso di sospetto coinvogimento del parenchima tiroideo)

Immunoistochimica: Neoplasia rotondo cellulare

Le neoplasie a cellule rotonde, anche quando ben differenziate, si caratterizzano per la frequente sovrapposizione degli aspetti morfologici (linfomi a grandi cellule vs neoplasie istiocitarie) .

In questo caso il pannello immunoistochimico proposto è:CD3-CD20-Iba1-CD117-Granzime B- MHC II.

Immunoistochimica: Neoplasia di origine linfoide

In questo caso la diagnosi è ristretta ad una forma linfomatosa, tuttavia, su base morfologica, non è possibile distinguare linfomi della linea T da quelli della linea B

In questo caso il pannello immunoistochimico proposto è: CD3-CD20.

Immunoistochimica: Mastocitoma

Negli ultimi anni questa neoplasia, specialmente nella specie canina, è stata oggetto di numerose indagini, tanto che nel 2011 è stata proposta una nuova classificazione (Kiupel et al.). Immunoistochimicamente, in base a tali studi, le indagini che si possono effettuare per scopi prognostici riguardano il pattern di espressione di CD 117 (kit) e l’espressione di Ki67 in rapporto all’indice di organizzatori nucleolari stabilito mediante colorazione argentica AgNOR. Il profilo in questo caso è pertanto ibrido, di tipo istochimico/immunoistochimico e comprende, AgNOR, CD117 (kit) e il Ki67.

Immunoistochimica: Sarcoma vs Melanoma

Il melanoma specialmente se amelanotico spesso presenta caratteristiche citomorfologiche ed architetturali sovrapponibili a molte neoplasie mesenchimali, per cui si rende necessario un approfondimento immunoistochimico tramite anticorpi specifici quali: Melan A, PNL2 o S100 e Vimentina.

Immunoistochimica: Sarcomi dei tessuti molli (PMNST, tumori perivascolari, fibrosarcoma)

I sarcomi sottocutanei sono, tra i tumori di origine mesenchimale, quelli che più frequentemente presentano pleomorfismo nonché caratteristiche morfologiche in parte sovrapponibili e che quindi devono essere differenziate mediante caratterizzazione fenotipica. Tra queste si pongono spesso problemi differenziali, nel cane, tra i tumori della parete vascolare e delle guaine dei nervi periferici. I primi appaiono spesso esprimere proteine contrattili tipici della muscolatura liscia, come Actina muscolare liscia e Desmina, mentre i secondi reagiscono assai di frequente ad S 100 e, più raramente, ma più specificamente, con GFAP. In questo caso il pannello proposto è il seguente: Vimentina, Actina mscolare liscia, Desmina, GFAP, S100.

Immunoistochimica: Sarcomi scarsamente differenziati (comprendenti tra le differenziali le origini endoteliale e istiocitaria)

In particolare alcuni sarcomi dermici e sottocutanei di tipo epitelioide, devono far considerare come seconda diagnosi differenziale quella di una forma istiocitaria o melanocitaria.

In tali casi il pannello proposto è: Vimentina, Actina muscolare liscia, GFAP, MelanA/PNL2 Fattore VIII, Iba1.

Immunoistochimica: Sarcomi scarsamente differenziati (muscolare vs endoteliale)

Sebbene raramente, nel corso del flusso diagnostico istologico, i sarcomi originanti in sede muscolare striata scheletrica possono presentare alcuni aspetti morfologici tali da rendere dubbia la diagnosi. Questo è il caso, ad esempio, delle neoplasie vascolari che presentano aspetto epitelioide che sono poste in diagnosi differenziale con il rabdomiosarcoma. In tali casi si rende necessaria una loro differenziazione tramite colorazione immunoistochimica.

In tale caso il pannello proposto è: Vimentina, Fattore VII, Actina muscolare liscia, Desmina, Actina sarcomerica.

Immunoistochimica: Sarcomi muscolari

Le neoplasie di origine muscolare spesso presentano morfologia simile, soprattutto quando queste sono maggiormente indifferenziate. In questi casi è utile differenziare l’origine delle cellule neoplastiche tra muscolari lisce e muscolari striate. Le cellule muscolari hanno un fenotipo simile tra loro, sia per quanto riguarda la muscolatura liscia che striata, tuttavia, alcune proteine sono espresse solo nel muscolo striato, ed altre, come la actina (proteina contrattile coinvolta nell’attività della cellula muscolare), presentano differenti isoforme nelle due diverse cellule muscolari. La differenziazione fenotipica delle cellule muscolari, può quindi essere basata su un pannello di anticorpi in grado di riconoscere le diverse isoforme delle proteine contrattili, oppure determinare la presenza di proteine tipiche del muscolo striato.

Il pannello suggerito, nei presenti casi è: Actina muscolare liscia, Actina sarcomerica, Desmina.

Immunoistochimica: Leiomiosarcoma vs GIST

In molti casi, le neoplasie di origine muscolari liscia (leiomiosarcoma), che originano a livello dell’apparato gastrointestinale, nel cane, presentano morfologia smile ad un’altra neoplasia, che si sviluppa nell’ambito della parete enterica: il tumore gastrointestinale stromale. Questa neoplasia a cellule fusate, origina da elementi cellulari sparsi nello stroma della sottomucosa: le cellule di Cajal. Queste cellule hanno un particolare fenotipo, che comprende l’espressione di S100 e, soprattutto, CD117. L’utilizzo di anticorpi in grado di marcare tali molecole permette, quindi la differenziazione tra GIST e leiomiosarcoma.

Il pannello immunoistochimico suggerito, in questo caso è: Vimentina, Actina muscolare liscia, S100, CD117.