Esami laboratorio: Test di funzionalità tiroidea:
scelta degli esami ed interpretazioni

Grazie alle nuove tecnologie disponibili in medicina veterinarie e che vi offriamo in esclusiva mondiale, possiamo ridisegnare la diagnosi dell’ipotiroidismo canino. In questa pagina presentiamo in sintesi il nostro pannello tiroideo, con alcune informazioni chiave per una corretta interpretazione.

Quando sospettare l’ipotiroidismo nel cane ?
La carenza produttiva della tiroide deriva solitamente da una malattia immunomediata progressiva. I sintomi della carenza ormonale sono numerosi, differenti da cane a cane e progressivi come gravità. I più comuni sono letargia, inattività, aumento del peso, intolleranza al freddo, disturbi dermatologici, e infezioni ricorrenti. Meno comunemente si osservano debolezza generale, incoordinazione, alterazioni cardiovascolari, infertilità ed epilessia. Si deve ricordare però che il quadro “tipico” (lesioni dermatologiche + alterazioni legate al ridotto tasso metabolico) si presenta solo in alcuni soggetti e sempre tardivamente. Anche le alterazioni di laboratorio più comuni, quali l’anemia non rigenerativa e l’iperlipemia, possono mancare. Frequente è invece la presenza di alterazioni gastroenteriche, in particolare di diarrea cronica. Tale sintomo è di grande importanza dal punto di vista diagnostico perche’ se si associa a malassorbimento non permette al cane di esprimere l’ipercolesterolemia.
La conclusione è che l’ipotiroidismo deve essere preso in considerazione quando il cane presenta stati di malattia che coinvolgano la cute e/o le difese immunitarie e/o la funzione digestiva, cardiovascolare e neurologica, in particolare quando si ravvisi un’origine immunomediata per queste condizioni.

Quali sono le difficoltà nella diagnosi di ipotiroidismo ?
La tipologia di ipotiroidismo nettamente più comune nel cane è la forma primaria, con atrofia progressiva della ghiandola e carenza produttiva nelle fasi terminali. Tradizionalmente la diagnosi si basava sulla determinazione sierica del T4 totale (T4 legato alle proteine di trasporto, tT4) e T4 libero (free T4, fT4) contemporanea alla determinazione dell’ormone ipofisario tireostimolante (TSH). Il risultato previsto in caso di ipotiroidismo primario prevede un TSH sierico superiore all’intervallo di riferimento (come espressione dello stimolo ipofisario a fronte della carenza ormonale cronica) e fT4 e tT4 inferiori all’intervallo.

Nella pratica clinica invece questo pattern (TSH aumentato e fT4 diminuito) purtroppo non si riscontra sempre:
1) Come dimostrato in modelli sperimentali, il TSH tende a “rientrare” nell’intervallo di riferimento con la cronicizzazione della malattia ed è comune il riscontro di profili tiroidei con fT4 diminuito e TSH normale
2) Molte terapie e in generale uno stato di malattia (in particolare se di natura infiammatoria) sono in grado di ridurre la quantita’ di tT4 sierico e anche di fT4 (seppure questo analita sia meno sensibile alle patologie concomitanti e alle terapie). Ancora una volta il pattern sarà di tT4/fT4 diminuito e TSH normale o diminuito. Il problema è che un cane ipotiroideo molto spesso viene trattato con farmaci, ad esempio antibiotici e parimenti è frequente uno stato di malattia e quindi il grado di confusione e la difficoltà diagnostica saranno massimi
Ai punti prima sommariamente elencati dobbiamo però aggiungere una problematica notissima in medicina umana e colpevolmente ignorata in medicina veterinaria, ovvero la difficoltà di utilizzare nella clinica i dosaggi ormonali ottenuti con le metodiche immunologiche (RIA, ELISA, chemiluminescenza ..). Leggiamo ad esempio cosa si scrive al riguardo in una recente review sullo studio ormonale della tiroide: “Immunoassay methods used in thyroid function testing in clinical settings lack specificity and are affected by numerous binding proteins and antibodies that limit their clinical utility” (Soldin & Soldin, Clinical Biochemistry, 44, 1, 2011, 89–94). Ci si riferisce al fatto che una determinazione ormonale che utilizzi una reazione antigene (analita da ricerca, ad esempio fT4) e anticorpo risente della presenza di innumerevoli interferenti, compresi anticorpi anti-tiroxina, che sono frequenti sia in cani sani che ipotiroidei.

In esclusiva mondiale, il Laboratorio è da Marzo 2020 in grado di offrire anche la determinazione del tT4 con metodica con LC-MS-MS

Il pannello tiroideo: la proposta del Laboratorio San Marco per aiutare il Clinico nella diagnosi di ipotiroidismo
Il settore di ricerca e sviluppo del Laboratorio, dopo due anni di investimenti e approfondimenti, è in grado di offrire un pannello di indagini da eseguire su siero, che ha le potenzialità per risolvere molti casi dubbi di ipotiroidismo che è comune incontrare nella pratica clinica.

Il razionale del pannello è duplice:

  1. Ampliare la gamma degli analiti, inserendo nel profilo il T3 libero (fT3) e il reverse T3 (rT3). Vedi sotto la tabella per una breve descrizione.
  2. Misurare gli analiti con la metodica spettrometria di massa abbinata alla cromatografia liquida (LC-MS-MS). L’aspetto rivoluzionario di questa tecnologia è di ricercare direttamente le molecole, senza l’intermediazione di una reazione antigene-anticorpo, che si associa ad un numero elevato di problematiche analitiche. La spettrometria di massa è attualmente il gold-standard in medicina umana per la determinazione degli ormoni tiroidei.