Esami laboratorio: Troponina cardiaca

Possiamo offrirvi un nuovo test che sta riscuotendo grande interesse nella pratica clinica del cane e del gatto. Ci riferiamo alla misurazione della troponina I (cTnI), il principale e più studiato biomarker cardiaco, che viene realizzato con un test validato nel cane (Apple et al., 2008) e nel gatto (Connolly et al., 2009) ed ampiamente utilizzato nella ricerca clinica (vedi la bibliografia a piè di pagina, ad esempio Planellas et al., 2012)

Introduzione 
La cTnI è una proteina che è presente solo nelle cellule cardiache ed è rilasciata nel circolo in modo proporzionale rispetto al grado di danno miocardico e alla distruzione delle membrane dei miociti. La cTnI aumenta entro 2h da un danno miocardico acuto e presenta un picco dopo 12-24h. Se si mantiene persistentemente elevato denuncia la presenza di un danno attivo a carico dei cardiomiociti (Serra et al., 2010). La sensibilità del test nell’evidenziare un danno miocardico è senz’altro molto elevata; nonostante ciò un’ innalzamento della cTnI non è in grado di individuare la causa eziologica di tale danno in quanto molte malattie sia di origine cardiaca che extra-cardiache possono danneggiare il miocardio e quindi causare un aumento delle concentrazioni sieriche di questa proteina. Infatti, come si può notare dalla lettura del seguente paragrafo, molte cause di innalzamento della cTnI sono in realtà condizioni che possono, attraverso vari meccanismi, indurre un danno cardiaco secondario. Un esempio può essere dato dall’anemia, che inducendo ipossia tissutale può facilmente causare un danno ad un muscolo come quello cardiaco.

La proteine viene escreta per via renale. In corso di insufficienza renale, si è notato un incremento delle concentrazioni sieriche che non è proporzionale al grado di uremia e pertanto si ritiene sia anche in questo caso una manifestazione di danno cardiaco causato dalle tossine uremiche (Porciello et al., 2008).

 

Cause di aumento della troponina sierica

Le cause di aumento sono:

Danno miocardico primario

  • Cardiomiopatia dilatativa, stenosi subaortica endocardiosi mitralica (Oyama et al., 2004; Ljungvall et al., 2010)
  • Malattie cardiache congenite od acquisite canine con insufficenza cardiaca ≥ ISACH II (Spratt 2005)
  • Contusione cardiaca secondaria a traumi toracici ottusi (Burgener et al. 2006)
  • Cardiomiopatia dilatativa del Dobberman (Weiss et al., 2010)
  • Cardiomiopatia ipertrofica felina (Herndon et al., 2002; Connolly et al., 2003)

Dannio miocardico secondario

  • Ipertensione polmonare (Guglielmini et al., 2010)
  • Sindrome brachicefalica (Planellas et al., 2012)
  • Ipertiroidismo (Connolly et al., 2003; Connolly et al., 2005)
  • Emangiosarcoma cardiaco (Show et al., 2004)
  • Dilatazione/Torsione dello stomaco (Shober et al., 2002, Burgener et al., 2006)
  • Colpo di calore (Mellor et al., 2006)
  • Stato convulsivo (Kim et al., 2012)
  • Parvovirosi (Kocaturk et al., 2012)
  • Babesiosi (forme gravi, Lobetti et al., 2002)
  • Ehrlichiosi monocitaria canina (Diniz et al., 2008)
  • Leptospirosi (Mastrorilli et al., 2008)
  • Dirofilariosi (Carreton et al, 2011)
  • Azotemia/insufficienza renale (Porciello et al., 2008; Sharkey et al., 2009)
  • Anemia (Gow et al., 2011)
  • Leishmaniosi (Silvestrini et al., 2012)
  • Terapia con doxorubicina (Selting et al., 2004)
  • Avvelenamento da vipera della Palestina (Segev, 2008)
  • Versamento pericardico (Shaw et al., 2004)

Quando richiedere la misurazione della troponina sierica?
Il test si esegue sia nel cane che nel gatto. L’indagine permette di individuare la presenza di un danno miocardico, attivo, che può essere primario o secondario ad uno degli eventi prima elencati. Risulta essere un test sensibile e specifico per distinguere cani con cardiopatie da animali sani ed inoltre permette di quantificare la gravità dell’insufficienza cardiaca (Spratt et al., 2005). Degna di nota è la capacità del test di individuare, in una popolazione di cani sani di razza Doberman, la presenza di una cardiomiopatia occulta (Wess et al., 2010)

Integrando altre indagini di diagnostica per immagini permette inoltre di discriminare tra forme dispnoiche di natura cardiogena vs. non cardiogena (Connolly et al., 2009; Hemodon et al., 2008).

La troponina sierica è stata anche utilizzata con successo per distinguere versamenti pericardici di natura idiopatica da quelli secondari da emangiosarcoma. In quest’ultimi i valori erano nettamente superiori rispetto a cani sani e a cani affetti da forme idiopatiche (Shaw et al., 2004).

Nella parvovirosi del cane è un marker prognostico: l’incremento è proporzionale alla mortalità (Kocaturk et al., 2012).

La troponina trova anche applicazione nel monitoraggio di terapie potenzialmente cardiotossiche (Luciani et al., 2012), come ad esempio la doxorubicina.

Infine è da notare che variazioni di razza possono modificare i valori basali dell’ cTnI come già dimostrato nei Greyhounds (La Vecchio et al. 2009). Quindi in questa razza l’interpretazione clinica di del cTni dovrebbe avvalersi di reference range differenti (attualmente non disponibili presso il nostro Laboratorio)

Bibliografia consultata 

Burgener IA, Kovacevic A, Mauldin GN, Lombard CW. Cardiac troponins as indicators of acute myocardial damage in dogs. J Vet Intern Med. 2006 Mar-Apr;20(2):277-83 

Connolly DJ, Cannata J, Boswood A, Archer J, Groves EA, Neiger R., Cardiac troponin I in cats with hypertrophic cardiomyopathy. J Feline Med Surg. 2003

Connolly DJ, Guitian J, Boswood A, Neiger R. Serum troponin I levels in hyperthyroid cats before and after treatment with radioactive iodine. J Feline Med Surg. 2005 Oct;7(5):289-300

Connolly et al., Assessment of the diagnostic accuracy of circulating cardiac troponin I concentration to distinguish between cats with cardiac and non-cardiac causes of respiratory distress, Journal of Veterinary Cardiology (2009) 11, 71-78

Diniz et al, Serum Cardiac Troponin I Concentration in Dogs with Ehrlichiosis, J Vet Intern Med 2008; 22:1136–1143

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Kocaturk et al., Tei index (myocardial performance index) and cardiac biomarkers in dogs with parvoviral enteritis, Res Vet Sc, 92, 2012, 24-29

LaVecchio D, Marin LM, Baumwart R, Iazbik MC, Westendorf N, Couto CG Serum cardiac troponin I concentration in retired racing greyhounds.
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Serra et al., Veterinary and Toxicological Applications for the Detection of Cardiac Injury Using Cardiac Troponin, The Vet J, 185, 2010, 50-57 (pdf)

Sharkey LC, Berzina I, Ferasin L, Tobias AH, Lulich JP, Hegstad-Davies RL. Evaluation of serum cardiac troponin I concentration in dogs with renal failure. J Am Vet Med Assoc. 2009

Segev G, Ohad DG, Shipov A, Kass PH, Aroch I. Cardiac arrhythmias and serum cardiac troponins in Vipera palaestinae envenomation in dogs.
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Shaw et al., Cardiac Troponins I and T in Dogs with Pericardial Effusion, J Vet Intern Med 2004;18:322–324

Shober et al., Serum cardiac troponin I and cardiac troponin T concentrations in dogs with gastric dilatation-volvulus, JAVMA, Vol 221, No. 3, August 1, 2002

Silvestrini et al., Serum cardiac troponin I concentrations in dogs with leishmaniasis: correlation with age and clinicopathologic abnormalities, VCP, 2012, in press

Spratt et al., Cardiac troponin I: evaluation of a biomarker for the diagnosis of heart disease in the dog, Journal of Small Animal Practice, 2005, 46, 139–145

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Pagina a cura del dott. Andrea Zoia (DVM, ECVIM Dip) e Tommaso Furlanello (DVM, PhD, ESVCP Dip)